Conosci te stesso?
- Sabrina Mainolfi
- 31 mag
- Tempo di lettura: 5 min
Rubrica di Metafisica
di Sabrina Mainolfi

La sofferenza dell’essere umano viene dal non conoscere sé stesso, ecco perché questa massima del tempio di Apollo a Delfi "conosci te stesso" è diventata l’esortazione dei saggi.
Jung diceva che ognuno di noi dovrebbe trovare il senso della propria vita attraverso quello che lui chiamava “il processo di individuazione”. L’individuazione non ha altro scopo che di liberare il Sé, per un lato dai falsi involucri della Persona, per l’altro dal potere suggestivo delle immagini inconsce [Jung, 1928, p. 174].
Come il seme diventa la pianta così l’essere umano diventa sé stesso, in questo divenire possono, però, esserci degli ostacoli, come l'affidarsi al di fuori di sé, altre volte invece le risposte interiori sono chiare come nelle “vocazioni”.
In questo tempo siamo bombardati da condizionamenti che vengono dai media, da internet e dai social che distolgono l’attenzione dalla propria “individualità”, portando a ricercare nell’effimero la libertà, ma la vera libertà dell’essere è realizzare ciò che è. Il sistema in cui viviamo è fondato sull’omologazione, mentre la natura ci ricorda l’originalità di ogni creatura.
“Un numero assurdo di persone restano bloccate. – dice Jung – Potrebbero andare molto più oltre se qualcuno dicesse loro le cose giuste o se riuscissero a dedicare a se stessi il tempo necessario. Se nulla osta, l’uomo tende a diventare un essere completo, perché è quella la legge che ha dentro”.
Se non sai cosa fare di te stesso fatti aiutare dall’inconscio!
Questo ci comunica Jung. L’ inconscio ha una conoscenza più ampia.
Chi sono davvero? Oltre le maschere dell’ego? Una rosa è una rosa, una quercia è una quercia. Ogni essere è ciò che è. L’individuazione è scoprire l’essere, non è ciò che pensano gli altri di me, ma ciò che veramente sono o che posso diventare, a prescindere dai giudizi altrui. Questa consapevolezza deve venire da dentro. Bisogna imparare che gli ostacoli che si incontrano nel percorso sono occasioni per riconoscere il proprio cammino. In questo cammino devi trovare il tuo centro.
L’individuazione è un processo che unisce Animus e Anima, cioè la nostra componente maschile e femminile, Spirito e Anima.
Anima e Animus sono archetipi. In ogni essere umano il maschile-femminile esiste nel corpo, nella mente e a livello metafisico. La prima è la controparte femminile dell’uomo, la seconda è la controparte maschile della donna. Per Jung, in ogni genere, ci sono valenze maschili e femminili. Anima e Animus sono simili allo ying-yang cinesi. Ciò che bisogna fare è riconoscere e armonizzare queste due parti. Siamo due: l’essere insicuro nel mondo della manifestazione e l’essere che sa nell’assoluto.
Riconoscere la parte di te che sta a un livello superiore è il compito esistenziale spirituale. L’Ombra non è più la parte negativa di te, ma un’energia da elaborare. Raggiungere l’osservatore, colui che distaccato è lo scopo del saggio. L’individuazione è la via che produce l’essere totale, integro, realizzato. L’uomo individuato non è più dipendente dalla realtà esterna e dalla sua storia, ma crea la propria evoluzione consapevole con cui partecipa all’evoluzione del mondo. Jung parla di sincronicità come comprensione della appartenenza ad un Tutto interconnesso. Così un evento, un incontro, si inserisce nell’attuarsi del tuo mutamento interiore, i cosiddetti “Segni del cammino”.
L’intuizione più importante di Jung fu quella di Inconscio collettivo. Secondo Jung, oltre all’inconscio individuale, esiste una parte della psiche ancora più profonda, che è l’inconscio collettivo, che appartiene all’umanità. Esso affiora nei sogni, nei simboli, nei sintomi, nelle visioni, ma anche nella cultura dei popoli, nei miti, nei sistemi religiosi, nelle forme dell’arte, nelle fiabe…
Le parole degli archetipi sono i simboli. Se per Freud l’inconscio è una specie di stanza oscura dove si accumula la rimozione della coscienza, per Jung è una realtà, una totalità, la memoria di tutte le informazioni e una fonte energetica che riarmonizza la psiche. “L’inconscio collettivo non è solo una memoria di conoscenza, ma è anche una risorsa”.
Così, quando hai un problema e non trovi soluzione è bene staccare la mente, delegare per un po’ il problema all’inconscio. L’inconscio sa quello che è meglio per te, perché legge la tua vita intera e vede anche il tuo futuro; comunica con l’Universo. Spesso le sue rivelazioni ci arrivano improvvise come intuizioni, visioni, segni, incontri.
Jung dice: come in ognuno c’è una base organica profonda da cui provengono gli istinti, ovvero le pulsioni biologiche, così c’è una base psichica profonda da cui provengono gli archetipi, ovvero le pulsioni psichiche, le forze della vita che si attivano in noi quando si attuano certe circostanze.
Gli archetipi non sono stati inventati, vengono da un luogo che appartiene a tutti. Quando viviamo una certa situazione il corpo reagisce con gli istinti, la mente con gli archetipi. Se l’energia fosse una musica, gli archetipi sarebbero le sue note. Ognuno di noi ne contatta alcuni.
Più siamo equilibrati e armonici, più la nostra gamma è ampia e soddisfacente, meno note abbiamo, meno abbiamo esplicato la nostra natura e più soffriamo delle nostre limitazioni e facciamo soffrire il mondo.
La nostra parte razionale definisce e organizza l’esperienza fenomenica, ciò che appare, mentre l’intuizione penetra nelle profondità, in ciò che non appare. L’immaginazione attiva coglie l’essenza dell’universo.
Jung dice: “Un neonato non è una tabula rasa. La sua mente è una struttura completa, prodotta da innumerevoli vite prima della sua… La psiche personale si sviluppa entro la vita di un individuo, ma esiste anche una psiche transpersonale”.
L’immaginazione attiva è la capacità di ricevere simboli, un canale che lega l’individuo all’universo, unendo la coscienza all’Essere.
L’inconscio parla anche col sintomo. Il sintomo è un messaggio che segnala che si è perduta l’armonia con sé stessi, è una richiesta di aiuto che contiene indizi. L’inconscio collettivo si attiva e ci manda segni in quei momenti della vita in cui facciamo un passaggio, siamo in crisi, abbiamo bisogno di aiuto per uscire dalla crisi e aprirci a un’occasione di evoluzione. L’inconscio parla soprattutto nei momenti del cambiamento. Ecco perché si dice che, in un certo modo, la nevrosi è un sintomo positivo, perché indica che qualcosa vuole crescere. Se non accettiamo la crescita essa avverrà contro di noi.
Questa profonda frase ci ricorda che, seppur qualunque cosa accada a una persona proviene dal Cielo, la scelta di percorrere la Via del bene (ovvero del “cielo/bene” a differenza della “terra/male”) appartiene solo ai viventi. Questo è il limite del libero arbitrio. La cosa giusta da fare è quindi provare a sfruttare al massimo il soggiorno dell’anima sulla terra, mantenendo uno stile di vita conforme alla legge e quindi all’amore e alla giustizia divina.
Libri Consigliati:
Coscienza inconscio e individuazione - Carl Gustav Jung
Diventa chi sei - Ralph Waldo Emerson
Il principio di individuazione. Verso lo sviluppo della coscienza umana - Murray Stein
L’io e l’inconscio - Carl Gustav Jung
L’uomo e i suoi simboli - Carl Gustav Jung
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