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L'ascolto attivo per comunicare in maniera efficace

DIVENTARE ASCOLTATORI ATTIVI


di Sabrina Mainolfi



Carl Rogers affermava che la naturale tendenza a valutare dal quadro di riferimento dell'ascoltatore e ad approvare o disapprovare ciò che un'altra persona sta dicendo è il principale ostacolo al successo della comunicazione interpersonale.


L'ascolto attivo non è un'abilità facile da acquisire. Potrebbe richiedere cambiamenti negli atteggiamenti di base. Per essere efficaci nell'ascolto attivo, le persone devono avere un sincero interesse per chi parla. Sviluppare un atteggiamento di sincero interesse per l'oratore non è quindi un compito facile. Gli ascoltatori devono riuscire a percepire profondamente le emozioni di un'altra persona, capire il significato che le sue esperienze hanno per lui, vedere il mondo come lo vede lui. Si tratta di rinunciare, anche momentaneamente, a ciò in cui si crede e iniziare a pensare in termini di qualcun altro. Ci vuole molta sicurezza interiore e coraggio. Le persone sono così abituate a vedere e sentire solo ciò che vogliono vedere e sentire che è estremamente difficile liberarsi dalla necessità di vedere le cose in altri modi. Le barriere all'ascolto possono essere psicologiche (ad esempio emozioni) o fisiche (ad esempio rumore e distrazione visiva).


Le differenze culturali tra cui gli accenti degli oratori, il vocabolario e i malintesi dovuti a supposizioni, spesso ostacolano il processo di ascolto. Gli ascoltatori devono essere consapevoli dei propri filtri, giudizi, reazioni e pensieri: questo consente di concentrarsi interamente sul cliente. C'è anche una naturale tendenza umana a valutare e giudicare. A volte le persone sono così impegnate a criticare ciò che l'altra persona sta dicendo che non ascoltano. Spesso le interpretazioni, gli atteggiamenti e i pregiudizi personali dell'ascoltatore portano a una comunicazione inefficace.


La psicologia centrata sul cliente sostiene che tutto questo viene fatto ascoltando senza giudizio o pregiudizio, filtrando le parole del cliente con incondizionato rispetto positivo, con la convinzione che il cliente conosca meglio sé stesso che è fondamentale per stabilire la fiducia (Silsbee, 2004; Wilkinsky, 2006).


Gli errori da evitare:

-ascoltare solo quelle cose che sono rilevanti per i nostri scopi e obiettivi; -ascoltare solo quelle cose che servono a soddisfare i nostri bisogni; -mettere da parte quelle cose che non si conformano ai nostri modelli del mondo; -filtrare i pensieri e le idee del mittente in base al nostro quadro di riferimento, atteggiamenti, credenze, aspettative e relazioni con il mittente del messaggio;

-essere troppo occupato a parlare e monopolizzare la conversazione;

-volere a tutti i costi persuadere attraverso ragionamenti logici.


Per approfondimenti:

L’ascolto attivo - come imparare ad ascoltare gli altri (PDF). Sabrina Mainolfi



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